Quando un cane o un gatto subiscono un intervento chirurgico, vanno incontro ad un periodo particolarmente stressante, ma la convalescenza comporta une serie di compiti, e di premure, anche per il proprietario. Così, per gestire nel modo migliore la fase post operatoria, potrebbe essere utile organizzarsi in anticipo sulle cose da fare, e su quelle da modificare rispetto alla routine. L’ambulatorio veterinario di Brescia che ti segue, poi, ti darà alcune indicazioni che dovranno essere seguite attentamente.
Dopo un intervento chirurgico dell’animale, è necessario trasportarlo in un’automobile che abbia spazio a sufficienza per farlo viaggiare in sicurezza, e facendolo poggiare su una coperta o una traversina. In casa, successivamente, va tenuto in una stanza che dovrà essere messa in sicurezza, con balconi e finestre chiuse, e senza oggetti che potrebbero rappresentare un pericolo, né tantomeno in compagnia di altri animali. Gli effetti dell’anestesia, infatti, possono rendere cani e gatti particolarmente aggressivi e nervosi. Nella clinica veterinaria di Brescia in cui effettuare l’intervento, è probabile che ti venga consigliato di ricorrere al collare elisabettiano per impedire all’animale di leccarsi la ferita, strapparsi la medicazione o i punti di sutura.
Capita spesso, però, che cani e gatti mal sopportino questo collare, e che i proprietari glielo tolgano pensando di far cosa buona. E’ un errore che non va commesso, poiché si corre il rischio che la ferita si riapra, allungando ulteriormente i tempi di guarigione. Inoltre, prima che il veterinario tolga i punti, bisogna far attenzione che l’animale non corra e si agiti troppo, in quanto la ferita potrebbe gonfiarsi. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, vanno seguite scrupolosamente le indicazioni dell’esperto.
In base al tipo di intervento, il veterinario darà delle indicazioni su come dovrà nutrirsi l’animale, se ad esempio al cane o al gatto è stato inserito un sondino, andrà modificata la consistenza del cibo. Potrebbe esserci poi bisogno di una quantità di liquidi diversa dal normale, e di una dieta che permetta all’animale di soddisfare il proprio fabbisogno energetico senza però consumare grandi dosi di cibo, per non affaticare l’apparato digerente.
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